LETTURA 1'
Mi avevano detto che Parigi fosse una città a misura d’uomo.
Che non ci fossero giardini in cui perdersi nei propri pensieri.
Che le persone, prese dalla frenesia quotidiana, non potessero dedicare tempo a loro stessi.
Mi avevano detto che a Parigi non ci fossero piazze che ti avrebbero lasciato a bocca aperta.
Che la notte arrivasse presto e che si sarebbe oscurato tutto.
Che i ponti venissero usati per passare da parte a parte e non che fossero uno spazio al di fuori del tempo.
Mi avevano detto che l’arte a Parigi fosse una cosa che in pochi capivano.
Mi avevano detto che i negozi fossero intimi e poco appariscenti.
Mi avevano detto che i sogni esistevano solo nella nostra immaginazione e che i desideri non si avverano a tutti.
Mi avevano detto che per divertirsi servissero i luoghi giusti.
Mi avevano detto che solo Londra avesse gli “occhi”.
Mi avevano detto che ad essere illuminati fossero solo i monumenti.
Mi avevano detto che se si salta un po’ più su si riescono a toccare le nuvole.
Queste foto sono lo specchio di come ho vissuto Parigi: romantica, luminosa e grandissima città senza tempo.
Mi sono stancata, ho riso, mi sono seduta ovunque, mi sono divertita, ho saltato, guidato, scappato sotto la pioggia, navigato sulla Senna.
Parigi è una città che vive in modo diverso ogni volta che ci vai ma che ti aspetta sempre come l’hai lasciata.
A bientot Paris.