Parti e ti aspetti un’altra città, torni ed hai vissuto un sogno. Cosa vedere nella bellissima Barcellona in 3/4 giorni
Ore 22:00 del 27 gennaio 2020.
Il primo viaggio del 2020 lo inizio con aria stanca e assonnata, un mal di collo per aver provato a dormire con una testa ciondolante da un lato e dall’altro, e dai rumori di fondo di un aereo Vueling.
Ma quando apro gli occhi, abituata al nero pesto del mare sottostante, vedo una striscia vivissima di luci gialle, lì fuori davanti a me, uno spettacolo solido e luminoso.
Scopro subito che Barcellona è quella meraviglia di pura luce e colori che ti travolge e ti lascia inerme.
Dicevano che era come Napoli, ma io di Napoli non ho trovato nulla.
Mi aspettavo una città piccolina, invece 12 linee di metro, un milione e mezzo di abitanti, una pianta a nido d’ape ed una basilica in perenne costruzione.
Ti abitui subito al catalano – che spagnolo non è – ma piuttosto mix di castigliano e francese, condito dalla fretta di chi, per parlare, deve dire quante più parole al secondo.
Ti ci abitui subito, sempre che non fai le gaffes che abbiamo commesso noi, come ringraziare con gracies e salutare con adios invece di dire mercì e adieu!
Ma prima di vaneggiare e perdermi nel raccontarti l’entusiasmo di chi è appena tornato da questo viaggio, vorrei darti delle indicazioni su
Barcellona cosa vedere gratis e come spendere bene
Cosa prenotare prima di partire
Non sarà la scoperta del secolo, ma ai più distratti può sfuggire: fare un giro sui siti delle attrazioni principali che vorrai vedere può aiutarti:
1) a risparmiare
2) a programmare e a non perdere tempo
Per prima cosa, a seconda di quanti giorni sarai a Barcellona, acquista online la Hola Card, la card per i trasporti, per poter prendere illimitatamente metro, autobus diurni e spostarti dall’aeroporto alla città e viceversa.
Io sono andata sul sito del Turismo di Barcellona ed ho comprato 2 Hola card di 4 giorni (96 ore) valide a partire dalla prima obliterazione. Con l’acquisto online risparmi il 10% sul totale! Sono disponibili card a partire da 2-3-4-5 giorni.
L’acquisto online ti darà un file pdf da stampare e consegnare all’ufficio del turismo al Terminal 1 dell’Aeroporto El Prat.
Se invece arrivi come me alle 23:30, orario in cui lo sportello è ormai chiuso, per andare in centro città dovrai prendere un taxi – 25-30 € – oppure l’Aerobus – 5,90€ a biglietto – da acquistare a bordo. Ne parte uno ogni 5 minuti!
Insieme alle card per i trasporti, sullo stesso sito ho comprato anche l’ingresso a Casa Milà /La pedrera, 24€ il prezzo del singolo biglietto inclusa l’audioguida in italiano.
Sul sito del turismo di Barcellona, più acquisti fai più avrai diritto a degli sconti, considera quindi di acquistare tutto ciò che ti serve su questo sito in modo da accumulare qualche sconto in più. E’ possibile anche aggiungere diverse esperienze, questo dipende da quanto ti fermi e da ciò che vuoi fare a Barcellona!
Poi sono andata sul sito ufficiale della Sagrada Familia ad acquistare i nostri biglietti: al momento dell’acquisto di ogni esperienza ci sarà bisogno di inserire data e ora in cui ti recherai all’ingresso, sii preciso nel programmare la tua visita (ti ricordi il punto 2. di questa guida? Bene, calendario alla mano e nessuno si farà male!).
Potrai decidere se acquistare la singola visita alla Basilica, oppure combinarla con tour guidati, salire sulle torri visitabili oppure con audioguida.
Noi abbiamo comprato solo l’ingresso semplice, spendendo 20€ a biglietto.
Barcellona: cosa vedere GRATIS
Un’esperienza che puoi prenotare in anticipo, ed è GRATIS, è la visita al Museo di Picasso.
La prima domenica del mese oppure il giovedì sera l’ingresso è gratuito!
Vai sul sito del Museo di Picasso clicca su Buy Tickets, e seleziona il giovedì in un orario che va dalle 18:30 in poi.
N.B.: Puoi prenotare la tua visita solo 4 giorni prima. Il biglietto intero semplice costa 12€.
Un’altra cosa GRATUITA che potrai fare è la visita alla Cattedrale della Santa Croce e di Sant’Eulalia, la Chiesa gerarchicamente più importante della città perché sede del Vescovo di Barcellona.
Se ti rechi dalle 8:30 alle 12 di mattina potrai accedervi gratuitamente perché è orario delle messe.
La visita non è completa senza la salita sul tetto per ammirare Barcellona dall’alto, incluso nel biglietto di ingresso (che costa 7€), altrimenti a 3€ in caso sia entrato nell’orario gratuito.
Ma ora vieni con me in questo piccolo viaggio che ho fatto nella capitale catalana, la bella Barcelona.
Il diario di viaggio di Barcellona: dove alloggiare e cosa vedere
1° giorno
Abbiamo alloggiato al Sant Antoni Hotel, in zona Eixample, un quartiere residenziale a due passi dalla Sagrada Familia, ben servito di servizi e molto ben collegato.
Prenotando l’hotel sul suo sito ufficiale si trovano tariffe minori rispetto ai vari Booking o Expedia, provare per credere!
Da qui arrivare alla Barceloneta con la metro per visitare l’Acquario di Barcellona è stato facilissimo.
Il biglietto di ingresso costa 21€, sia in loco che online, ma con un po’ di fortuna (come quella che abbiamo avuto noi) troverai nei supermercati dei ticket per avere un po’ di sconto. 18€ e siamo pronti a guardare gli squali!
All’Acquario infatti ci sono ben 11.000 specie marine, tra cui squali, mante, razze, pesci tropicali provenienti da ogni parte del mondo, meduse, pesci di acqua dolce, plancton ma anche vivacissimi anemoni e ciondolanti pinguini.
La visita è libera e si fa in 1 ora e 45 minuti, ci vale tutta anche solo per passare sotto ai lunghi tunnel sott’acqua per vedere nuotare sopra di te gli squali.
Ah! Dimenticavo!
Alle 12:30 c’è il pranzo. Il LORO. Il sommozzatore si cala in acqua con una tanica piena di pesci, agita il pesce davanti al naso dello squalo e lui lo azzanna con tutta la sua forza. Uno spettacolo della natura!
(Guarda qui le stories, c’è anche il pranzo degli squali!)
Lì vicino, sul molo del Port Vell, c’è anche un bel centro commerciale (Maremagnum) con tantissimi negozi e catene in cui fare un giro. Il nostro primo Caffé Starbucks l’abbiamo bevuto proprio qui (il primo di una lunga serie!).
Poche centinaia di metri di distanza e ci troviamo nel Barrio Gotico, dove quasi sicuramente i passi ti condurranno anche sulla Rambla, la caratteristica ampia strada con il passeggio nel mezzo, pieno di botteghine di fiorai.
Poco distante anche la Boqueria di Barcellona, il mercato centrale dove è possibile comprare prodotti tipici, pesce fresco, verdure oppure consumarli in un chioschetto.
Il mercato centrale è un luogo dove il cibo viene raccontato, non solo degustato: chi lo produce lo racconta e lo vende, chi lo assapora lo racconta e lo mangia. Questo spazio è un vero e proprio luogo di ristoro che diventa contenuto cultura e sociale. Come la Boqueria di Barcellona, lo troviamo anche in Italia in 4 nostre grandi città (Roma, Firenze, Torino, Milano).
2° giorno
Sveglia presto e rotta verso uno dei luoghi d’interesse più famosi di Barcellona: Park Guell.
Non fare l’errore nostro di prendere la metro e scendere a Valcarca perché ti troverai di fronte a moltissimi gradini per salire in cima alla collina. Molto meglio la fermata Lesseps.
Lo sapevi che nel biglietto d’ingresso, che costa 10€, è inclusa anche una corsa con autobus elettrico che, all’uscita del parco, porta a prendere la metropolitana Alfons X? Quindi conserva il ticket e portalo con te alla fermata!
Il Parco è caratteristico per essere stato costruito agli inizi del Novecento per assumere il compito di diventare parco residenziale: giardini e costruzioni dovevano accogliere le famiglie abbienti di Barcellona che volevano vivere lontano dal caos cittadino e godere della splendida vista della città.
A causa degli enormi costi da dover gestire, alla morte di Eusebi Guell, il filantropo che ne commissionó la costruzione, i suoi figli lo donarono al comune di Barcellona che, pochi anni dopo, lo rese aperto al pubblico.
Anche qui si può notare la bizzarra mano dell’architetto Antoni Gaudì nelle decorazioni, nella distribuzione degli spazi e nei sinuosi elementi architettonici.
Tornati all’ora di pranzo nel Barrio Gotico, siamo andati a pranzo al ristorante “La fonda“, sotto consiglio di una mia amica. Il ristorante è molto famoso per l’ottimo rapporto qualità prezzo per gustare una fantastica paella, il piatto tipico della nostra città di mare.
Ti verrà servita una padella piena di riso con pesce e verdure oppure carne e verdure, da dividere rigorosamente in due. L’aspetto in foto non rende, ma il sapore è indimenticabile!
Altra strisciata della Hola Card ed eccoci alla fermata metro Barcellona Sagrada Familia per la visita alla chiesa.
Si fa spesso l’errore di considerare questa chiesa come la più importante di Barcellona ma non è così: la Cattedrale rimane la più importante nella gerarchia. Ma non si può non farsi rapire dai colori e dagli spazi che si godono nella Sagrada Familia.
Credo che qualsiasi persona faccia difficoltà a descriverla perché l’arcobaleno di colori creato dalle immense vetrate è così vivido nell’aria da riuscire quasi a toccarlo con mano!
Gli spazi sono ampi e le colonne somigliano volutamente ad enormi alberi dai tronchi altissimi e dalle fronde inarrivabili. Si dice che quando sarà finita di costruire (probabilmente nel 2026), potrà contenere fino a 14000 persone!!!
Barcellona è bella da passeggiare e dove farlo se non a Passeig de Gracia?
Questa via è quella scelta dalle grandi maison di moda per i loro lussuosi negozi, ma anche Zara e H&M non se la passano male nei bellissimi palazzi angolari che li ospitano.
La zona è anche famosa per accogliere altri due capolavori architettonici da vedere a Barcellona: Casa Milá o Pedrera e Casa Battlò, a poca distanza l’una dall’altra.
3° giorno
Con una temperatura di quasi 20 gradi per un gennaio che non sembra un mese invernale, la mattina del 3° giorno l’abbiamo dedicata a volare indietro nel tempo.
A casa Milà, anche detta La pedrera, un salto nel passato di 100 anni è cosa facile.
Il palazzo, costruito da Gaudì per la famiglia Milà, adesso è una casa della cultura ma c’è un piano, l’ultimo, dove tutto è rimasto come una volta.
Si visita in circa 2 ore e grazie all’audioguida inclusa nel biglietto (24 € come ho scritto nel paragrafo di sopra) è molto piacevole e ben godibile.
Il sinuoso e luminoso appartamento al 4º piano si articola tra stanza dei bambini, quella delle bambinaie, delle cuoche e della servitù, e zona della famiglia benestante, con toletta per uomo, studiolo, soggiorno e camera da letto con toletta per la signora.
La bellissima luce che entra dai balconi illumina tutti gli ambienti con delicatezza ed eleganza, e diventa un’altra protagonista silenziosa della magica casa.
Il tetto, invece, è ciò che la rende famosa al mondo.
Quante foto avrai visto scattate sul tetto della Pedrera? Insieme a comignoli che sembrano soldati di pietra e torrette che rendono omaggio ai 4 elementi? Io stessa ho fatto ben 2 volte il giro sul tetto per giocare a salire e scendere sull’andamento ondulare che percorre tutta la superficie.
Il salto indietro nel tempo mette fame e per pranzo siamo andati al mare: alla Barceloneta si può fare una passeggiata vicino alla spiaggia e fermarsi in uno dei localini fronte mare.
Qui siamo stati da “Tapa Tapa” dove, come suggerisce il nome, il piatto tipico servito erano le tapas! Patatas bravas per Simone e fritturina di pesce per me ed eravamo felici e contenti di questo pranzo nei pressi della spiaggia!
Tra le cose da fare e da vedere a Barcellona spunta anche Parc de la Ciutadella, in cui, in un simpatico stagno, abbiamo noleggiato una barchetta a remi e remato romanticamente tra le anatre e i gabbiani…urlanti!!!! (30 minuti = 6 €).
Finiamo la giornata con un altro appuntamento con l’arte: il museo di Picasso, dove avevamo l’entrata prenotata con ingresso gratuito.
In un’ora abbiamo fatto un bel tour attraverso tutte le fasi della vita di Picasso, accorgendoci di quanto fosse facile per un genio passare da un’espressione artistica all’altra senza che nessuna di esse ne risentisse: da pittore, a scrittore, a designer di insegne e menù, a ceramista!
4° giorno
L’ultimo, quello del ritorno a casa, ma con ancora mezza giornata da dedicare a Barcellona.
Lasciati al deposito in hotel i bagagli, abbiamo incluso nella nostra visita una cosa che non era in programma: il Museo Taurino e la vecchia plaza de toros “La monumental“.
Inaugurata nei primi anni dei Novecento e chiusa poco dopo il 2010, è arena per le esibizioni della Corrida con i tori.
L’ingresso costa 6 € e, benché non sia d’accordo alle esibizioni con animali vivi, soprattutto con le cruente corride, lo annovero tra le cose da vedere a Barcellona.
Entrare e farci un giro è stato molto bello perché la cosa che affascina di più è l’ampia piazza di sabbia e gli altissimi spalti del pubblico; un gradimento molto più per l’architettura che per ciò che rappresenta grazie all’evento.
Dato che il nostro aereo partiva nel tardo pomeriggio, l’ultima visita l’abbiamo destinata alla Cattedrale della Santa Croce e di Sant’Eulalia (occhio all’orario in cui si può visitarla gratuitamente che ti ho scritto nei paragrafi precedenti).
Una chiesa opulenta e molto scura, dotata di tanti altari lungo il perimetro dedicati ai santi. Da lato un delizioso chiostro con le papere, dall’altro un ascensore che sale fino al tetto e ti fa scoprire un’altra vista di Barcellona dall’alto.
Le conclusioni
Non dimenticherò con che sorpresa ho goduto della capitale della Catalogna, non dimenticherò i 40€ totali spesi da Starbucks, non dimenticherò i 20 gradi e degli scarponcini troppo caldi per quelle temperature, e non dimenticherò di aver comprato più vestiti del dovuto ed aver dovuto espandermi anche nella valigia di Simone.
Tutto questo è stato per me Barcellona!