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Questo post è diverso dal solito: vi permetterà di scoprire un po’ più di me. Ma è anche uno studio sulla figura della “fashion blogger” fatto da una studentessa di moda, la mia amica Mariagrazia Matarazzo.
Lei è un’amica di vecchia data (pensate che ci conosciamo da quando avevamo 16 anni) che studia Moda a Rimini. Pochi giorni fa mi ha contattato dicendomi che avrebbe voluto pormi alcune domande sui blog, in particolare sui fashion blog. Così ci siamo incontrate ed è partita la vera intervista. Poche domande, mirate e ben ponderate, hanno permesso a me di interrogarmi su questa mia passione ed a lei scrivere la relazione per la sua facoltà. Questo è quello che ne è venuto fuori, molto interessante per tutte noi ragazze che abbiamo intrapreso la strada luccicante del (fashion) blogging.
“Da un paio di anni a questa parte sentiamo parlare di fashion blogger, ragazze appassionate di moda, che da un giorno all’altro, ispirate da non so cosa, decidono di aprire un blog. Quello che le accomuna è una passione o almeno un minimo interesse per la moda. Chi di noi navigando nei vari fashion blog, non ha mai pensato – quasi quasi ci provo anche io – perché in sostanza non è che ci vogliano chissà quali doti estreme o rare.
Così per capire meglio quale assurdo marchingegno si nasconde nei meandri di un blog, ho deciso di sottoporre una mia cara amica Donatella, che precisamente un anno fa intraprese questa ardua impresa, ad una serie di domande. Davanti ad una bella tazza di caffè abbiamo cominciato a parlare di “Lo stile di Artemide”.
Qual è stato il motivo che l’abbia spinta ad aprire questo fashion blog? Una sorta di scommessa personale nata dopo la scoperta di un corso on-line per personal shopper. Perché non provarci? Perché non provare a creare degli outfit partendo dal proprio armadio di casa e rendendoli fruibili a tutte quelle ragazze che casomai in queste giornate incerte di primavera non sanno cosa indossare? Ecco la sfida è stata lanciata e da un anno a questa parte la nostra cara “Artemide” crea delle soluzioni per ogni evenienza.
Naturalmente siamo tutti a conoscenza delle “regine” dei fashion blog come “l’insalata bionda” &co., la stessa Donatella è consapevole che lo scettro di potere è nelle loro mani, ma alla domanda – qual è il tuo pensiero rispetto a questi fashion blog cliccatissimi ? – la nostra cara Artemide dichiara di non perdere troppo tempo a leggere i blog della “concorrenza”, ripieni di marketing e pubblicità, ma di concentrarsi sui propri contenuti e su quelli di altri neonati blog, a suo dire molto più interessanti.
Leggendo i suoi post notiamo una forte presenza della sua personalità, accentuata da scelte dettate dal proprio gusto riguardo capi d’abbigliamento che indossa, mentre viene fotografata. Una domanda allora mi sorge spontanea – nel creare outfit da fotografare apri semplicemente il tuo armadio o ti rechi nei negozi a caccia delle ultime tendenze ? -. Ne esce fuori un mix in cui vengono uniti gusto personale e tendenze moda. Il suo gioco trova le basi nel proprio gusto personale, ma allo stesso tempo non nega il conturbante effetto emozionale che nasce nel suo animo quando entra in un negozio. A questo proposito mi riporta l’esempio delle scarpe stringate, da tempo portate in auge dalla moda. Ecco, la nostra cara Artemide non ne era di certo una fan accanita, ma furia di vederle spiattellate qua e là nelle vetrine, sui giornali e sulle passerelle alla fine si è lasciata incantare dal loro fascino androgino – molte volte a furia di vedere le cose finiscono
per piacerci – dichiara.
per piacerci – dichiara.
Dietro questo aspetto divertente e creativo, c’è però anche un aspetto organizzativo, legato al modo di aggiornare il blog.
Inizialmente quando doveva deciderne l’impostazione, non aveva grandi conoscenze informatiche in campo di linguaggi HTML. Ad oggi però è riuscita a creare un’estetica ad hoc, articolando il blog in varie sezioni, tra cui outfit, pills, beauty, collaborazioni ed eventi. Ognuna di queste sezioni è dedicata ad un argomento ben preciso, ad esempio le “pills” sono piccole pillole di moda che racchiudono curiosità in brevi post, mentre nella sezione “beauty” vengono analizzate le ultime tendenze in campo di make-up e prodotti di bellezza.
Inizialmente quando doveva deciderne l’impostazione, non aveva grandi conoscenze informatiche in campo di linguaggi HTML. Ad oggi però è riuscita a creare un’estetica ad hoc, articolando il blog in varie sezioni, tra cui outfit, pills, beauty, collaborazioni ed eventi. Ognuna di queste sezioni è dedicata ad un argomento ben preciso, ad esempio le “pills” sono piccole pillole di moda che racchiudono curiosità in brevi post, mentre nella sezione “beauty” vengono analizzate le ultime tendenze in campo di make-up e prodotti di bellezza.
Ripensando a tutte quelle ragazze che una mattina si svegliano e decidono di creare un fashion blog, penso che non ci sia dietro tutto questo grande impegno quotidiano, ma Donatella mi ammonisce spiegandomi che l’impegno è in relazione al modo in cui si sceglie di articolare il proprio fashion blog. Lei ha deciso di non dare una scadenza giornaliera, di non essere quindi vincolata a pubblicare quotidianamente un post. Nonostante ciò l’impegno non è da sottovalutare, anche per pubblicare due post a settimana, solitamente impiega più giorni per scriverli. Che questa apprensione sia dovuta alla sua formazione letteraria non lo sappiamo, ma il suo intento è quello di voler creare post di qualità, di facile fruizione, senza ingarbugliamenti linguistici e dunque curati nei minimi dettagli, anche con la creazione di bozze iniziali.
Ovviamente l’ispirazione viene dall’outfit creato e fotografato. Dopo ogni scatto, seleziona le foto, modifica i vari bilanciamenti con qualche trucco Photoshop e appone il watermark, la propria firma in modo da evitare appropriazioni illecite. Alla selezione e modifica delle foto segue la scrittura del post.
Durante le fasi iniziali della creazione del blog, una delle prime cose richieste è l’hosting, e Donatella mi confida di aver avuto in mente un nome da subito…il blog si chiamerà “Lo stile di Artemide”, che se uno ci pensa con la moda non ha nulla a che vedere, essendo Artemide, secondo la mitologia greca, la dea della caccia. Il motivo di questa scelta? Ovviamente i suoi studi classici, ma soprattutto la voglia di evitare il tipico egocentrismo da blog come quello di “Chiara Biasi”, “Irene Closet” o “The Blond Salad” di Chiara Ferragni.
Mi viene servita su un piatto d’argento la domanda – essendo Artemide la dea della caccia, ti rivedi forse in una sorta di “cacciatrice di tendenze”, alla stregua di un coolhunter? -. Mi spiega che il suo intento di fashion blogger è sostanzialmente quello di rimanere negli argini di una moda assimilata ed assimilabile, non di essere travolta dalle mode fast, che durano un battito di ciglia. Desidera farsi da tramite tra moda e consumatore, mentre il coolhunter, in quanto cacciatore di tendenze, è già alla stagione successiva.
Un po’ “cacciatrice” si è sentita a gennaio, durante “Pitti Immagine”, quando ebbe la possibilità di conoscere in anteprima tendenze come occhiali ed orologi con montatura in legno. Ecco, il segreto è questo: partecipare alle manifestazioni giuste per poter dare uno sguardo ai trend futuri.
Ad oggi notiamo che le fashion blogger spuntano come funghi in giro per il mondo, con
la convinzione che alla fine basti scattarsi qualche foto con indosso le ultime tendenze modaiole, scrivere qualche riga e pubblicare il tutto nel Web. Ma la nostra “Artemide” ci tiene a sottolineare che tutto parte dall’ impostazione scelta dalla blogger.
la convinzione che alla fine basti scattarsi qualche foto con indosso le ultime tendenze modaiole, scrivere qualche riga e pubblicare il tutto nel Web. Ma la nostra “Artemide” ci tiene a sottolineare che tutto parte dall’ impostazione scelta dalla blogger.
Creatività, spirito d’iniziativa, gusto e stile non bastano senza una cura nei dettagli, ma forse lei stessa ammette di lasciarsi influenzare dalla propria deformazione professionale. Una blogger è ciò che più si avvicina ad una giornalista, deve avere un modo di scrivere ineccepibile. Non basta essere una ragazza alla moda che una bella mattina si sveglia, apre l’armadio, indossa il suo outfit preferito e comincia a farsi fotografare dal povero fidanzato costretto ad immortalarla durante i suoi ammiccamenti modaioli. O forse si?”
Grazie per l’intervista Tazia!