LETTURA 3'
La genesi e la storia nei secoli dei macarons Ladurée.
Agli inizi del 1700 qualsiasi nobildonna di Francia non poteva far mancare al suo tavolo da thè i dolcetti più modaioli del tempo: i macarons.
Un nome alquanto bizzarro e decisamente poco chic per un dessert di lusso, tant’è che ci ricorda i nostri amati maccheroni!
La parola viene proprio dall’italiano maccherone, che viene a sua volta dal verbo “ammaccare”. Eh sì, perché questi dolcetti meringati con ripieno morbido di cui invenzione la Francia va fiera, furono importati da Caterina de’ Medici alla Corte di Francia, in occasione del suo matrimonio col Duca d’Orleans. Che dote durevole avrebbe portato a Parigi!
La ricetta fu sperimentata a Venezia nel XVI secolo e negli anni i francesi hanno apportato modifiche alla forma, perfettamente rotonda; ai gusti, nuovi e particolari, e al colore, sempre di un elegante pastello.
Ciò che faceva – e fa – dei macarons dei dolci di lusso era il fatto che dovessero essere acquistati e non preparati in casa; furono inoltre i dolci preferiti della regina Marie Antoinette, icona di gusto e stile. Se li mangiava lei, allora ogni nobildonna di Parigi non poteva non adorarli! In suo onore, la casa pasticcera più famosa al mondo per la preparazione e vendita di macarons Ladurée, le ha dedicato un gusto, il Marie Antoinette, sui toni del blu e del celeste dal ripieno al the e al gusto floreale di bergamotto.
Pierre Desfontaines, nipote di Ladurée, perfezionò la ricetta dei macarons Ladurée nel 1930, e da allora è rimasta sempre la stessa.
A Parigi si contano circa 10 boutiques Ladurée, altrettanti rivenditori autorizzati (tra cui Angelina a Rue de Rivoli) e moltissime altre pasticcerie dai prezzi più accessibili. Io stessa ho comprato dei buonissimi macarons alla Biscuiterie de Montmartre, il cui prezzo si aggira intorno ad 1,50 € al pezzo contro i quasi 3,50 € della più famosa boutique.
Altra casa pasticcera famosa per i suoi macarons e in legittima competizione con Ladurée è quella di Pierre Hermé, la cui particolarità è usare per i suoi dolci ingredienti che normalmente si catalogano come salati: a dimostrazione il gusto Olio d’oliva e Vaniglia per i suoi macarons, aceto balsamico e Parmigiano nei ripieni delle torte.
La preparazione non è tra le più facili in fatto di dolci: bisogna avere alcuni strumenti specifici, come il termometro da dolci, la planetaria, e molta dimestichezza con il mondo della pasticceria. Ma se avete modo di vedere la preparazione, vi verrà la moda irrefrenabile di provare la ricetta!
Dobbiamo però dire che il “ri-successo” dei macarons si deve al film di Sofia Coppola, Marie Antoinette del 2006, interpretato dalla bellissima Kristen Dunst, ben adatta al ruolo della bella ed effimera Delfina di Francia.
Deliziatevi con qualche mia foto scattata a Parigi di questi “poufs di gusto e colore” come ho soprannominato i macarons!
Alla Biscuiterie de Montmartre |
Due al cioccolato, uno al limone, cocco e frutto della passione. (p.s.: quello al limone era troppo aspro) |
Les marquis de Ladurée, rue Royale, vicino Place Vendome |
Mille modi di utilizzare i macarons |
Per la genesi di questo post desidero ringraziare Luisa di Life, Laugh, Love and…Lulu che mi ha prontamente consigliato gusti di macarons, posti dove trovarli, e mi ha invitato a nostri futuri assaggi di macarons a Roma, ed Erika di @lens_else per avermi svelato l’origine italiana dei dolcetti, così da scatenare in me la voglia di questa ricerca… tutta da gustare!