Chi decide quali colori vanno di moda? Pantone! E’ un suggeritore dei colori, scopriamo perché

La moda è in continuo fermento: si sa, ogni anno qualcosa cambia. I cambiamenti si notano sulla lunghezza di un capo, su un tessuto, su una forma.

Ma sicuramente ciò che cambia più repentinamente di tutti è il colore: veniamo attratti da un colore di un abito ancor prima dell’abito stesso.

Questo succede perché colpisce la nostra rétina e suggerisce all’ istante un sentimento di piacere o di disprezzo alla nostra mente.

Ma perché i colori delle tendenze cambiano?

E soprattutto chi detta legge in fatto di gusto cromatico? In un ipotetico triangolo isoscele con vertice in cima, possiamo porre la clientela (noi) alla base, i negozi un gradino più sopra, le riviste di moda ancora più su…ma al vertice?

 

C’è il Pantone! (Piccolo appunto sulla pronuncia: Pantone si legge proprio così e non Pant-one dove one è il numero 1 in inglese)

Non è un supereroe né un personaggio dei cartoni animati. È un’industria. O meglio lo è diventata. All’origine nel 1866 era una piccola società che creava nuances per i fabbricanti di cosmetici. Successivamente la Pantone & Inc. divenne un’industria specializzata nelle tecnologie grafiche della creazione e nella catalogazione dei colori. Dagli anni Sessanta in poi con il sistema a quadricromia chiamato CMYK , composto dal Ciano, Magenta, Giallo e Nero, se ne potevano creare moltissimi altri. Il codice di ciascuna tinta è composto da due diversi campi: nel primo ci può essere la classe della colorazione o un numero a due cifre che identifica la “famiglia”, e le successive 3 o 4 cifre compongono il colore vero e proprio.

C’è chi ha avuto a che fare con la tinteggiatura delle pareti di un ambiente, avrà scelto il più delle volte il colore giusto da una mazzetta a ventaglio con tasselli colorati. Dai 4 colori di partenza, il sistema può combinarli e creare il colore selezionato attraverso una catalogazione cifrata.Un esempio pratico? Se avete mai avuto una stampante a colori avrete notato che le cartucce sono composte proprio da questi “fantastic 4”, e che, se sfortunatamente una si esaurisce prima delle altre, la stampa di un foglio a colori non viene in maniera ottimale, ma crea strane striature di colore o pagine interamente stampate di blu…oh pardon, di Cyan 16-4529!

 

Da quando nel 1963 l’azienda creava la sua prima tavolozza di colori composta da piccoli pezzetti di cartone colorato, il color matching non s’è più fermato; è arrivato a creare 1144 colori e ad aggiungerne in tempi recenti altri 2000 chiamati GOE (sigla puramente fittizia usata per la differenziazione temporale). Le cromie e le tonalità sono in continua evoluzione e sarà facile in futuro aggiungerne ancora. Cosciente del potere del colore in campo chimico, industriale e grafico, Pantone ha deciso dal 2000 di scegliere un colore all’anno, e finisce sempre per orientare il gusto occidentale della moda. Il guru del colore ha fatto sapere che il 2013 è l’anno dell’ Emerald – Verde smeraldo. Avete notato che i negozi hanno adottato questo colore già da un po’ di tempo?

 

Colori dell’anno dal 2007 al 2012

 

Le stravaganze della moda del colore non finiscono qui: al fine di rendere il tipo di colore più riconoscibile e soprattutto memorabile, Pantone ha dato dei nomi caratteristici ai suoi colori, che riprendono la vita reale. Come all’asilo i bambini identificano giallo come il sole, blu come il mare, rosso come le fragole, così il nostro maestro di gusto del colore ha chiamato il blu Blue Monaco, il rosso Poppy Red – Rosso papavero e il giallo Lemon zest – Scorza di limone.

Alcuni nomi dei colori Pantone

 

Quindi se haibun colore in mente ma non sai descriverlo a parole, se vuoi differenziare un rosso, e lo chiamate “rosso-rosso” o ad uso splatter “rosso sangue” (Quentin Tarantino apprezzerebbe), se non si bene che colore sia l’amaranto, non ti resta che rivolgervi a Pantone:

Because the world isn’t
black and white